Terza Domenica di Avvento

Oggi viene accesa la terza candela della Corona d’Avvento, di colore rosa, chiamata “gaudete”,che significa: gioia, simbolo dell’amore verso Gesù.
Questo si respira nella terza domenica d ‘Avvento, e si vive attendendo Gesù.
Non si può che gioire per questo incontro, e per il Suo esserci accanto sempre e comunque.
Eppure tutto questo spesso non coincide con la nostra quotidianità segnata a volte dalla solitudine, o dalla frenesia, dallo scoraggiamento e alla ricerca di qualcosa che possa riempire questo vuoto dentro di noi, nel nostro cuore. Allora spesso ci chiediamo: quale il segreto della gioia? Dove possiamo trovarla?
Ma la domanda giusta che ognuno di noi dovrebbe fare a se stesso è: “cosa cerco quando cerco la gioia?
Si sa che non si può trovare ciò che non esiste, anche se lo cerchiamo disperatamente. Se gioia significa avere tutto ciò che si desidera, o libertà e possibilità di acquistare l’ultimo iphone, o di partire per un viaggio da sempre desiderato a tutti i costi….
E quindi e’ tutta qui la gioia?
No, gioia è pienezza di un cuore che ha trovato pace, che ha imparato ad amare se stesso e gli altri, accogliendoli nel proprio cuore, che sceglie di farsi dono, di farsi carico del più debole e fragile amandolo come se stesso.
Questa gioia è possibile e vera, più duratura e decisamente più forte di quanto si creda. Di essa esiste una sorgente a cui attingere: è Gesù presente tra noi, come dice Giovanni Battista. Anche quando noi non lo riconosciamo o scegliamo di ignorarlo. Nella domenica detta di “Gioia” la Liturgia della parola evidenzia i motivi di gioia che in ogni situazione sostengono il nostro cammino, mostrando la figura di Giovanni come colui che nel suo modo concreto rende testimonianza. Ma non e’ lui il vero protagonista quanto piuttosto, Colui che viene dopo di lui.
Egli alla domanda dei Giudei “ tu chi sei?” confesso’ e non negò disse:“ io non sono il Cristo, ne Elia, ne il Profeta, io sono la voce che grida nel deserto e preparo il cammino Colui che deve venire”. Invitando cosi’ tutti a rendere dritta la via del Signore, ossia a fargli spazio concretamente nella propria vita, perché partecipando pienamente alla gioia del Signore, possiamo ritrovare quella gioia che ci riempie il cuore, e non sentire più quel vuoto che non possiamo colmare in nessun altro modo.
Anche noi come Giovanni dobbiamo testimoniare l’amore di Gesù, diventando noi luce nel mondo, accostandoci alla fede dell’Eucarestia e solo così troveremo gioia e forza per testimoniarlo al mondo intero.

 

MARIAROSA CONTI GALLENTI