Sabato 31 Ottobre, il Consiglio degli animatori si è riunito per portare avanti quella “sintonia” creatasi nell’incontro precedente, indispensabile elemento per la comunione fraterna.
L’incontro inizia con la lettura di un brano della lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi: “Fratelli, come il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo”. Per dimostrarci l’unità in Cristo, S. Paolo attinge alla stupenda unità del corpo umano. Così come l’organismo umano è vario e al contempo unitario, nella stessa maniera le comunità devono essere unite nella loro diversità. “Tu sei il tuo occhio, il tuo piede, la tua mano che pur essendo diversi tra loro sono in armonia”. Però, la diversità a volte crea problemi: “Io sono fatta così, io voglio questo, l’altro invece vuole quello”. Scattano contrapposizioni e conflitti sul modo di pensare e di agire. Può anche nascere senso d’inferiorità e magari invidia perché il ‘diverso’ da me riesce meglio, è più bravo di me.
Come uscire da questo vortice della competizione?
Scoprire che proprio la diversità arricchisce la comunità umana. Ecco quello che dobbiamo ricordarci quando facciamo parte di un gruppo: tutti sono necessari, ciascuno col suo dono personale e la sua funzione. Se consideriamo questo dono di ciascuno come una realtà egoistica, esso s’inaridisce. Se invece si condivide, crea sintonia, si rivela fecondo e necessario per gli altri.
Proprio con questa premessa si dà il via all’attività ricreativa ma anche formativa della serata. L’argomento è quello dei sogni tratto dal discorso di Papa Francesco tenutosi a Roma nel 2018, durante la veglia di preghiera con i giovani. L’esortazione di papa Francesco è quella di sognare in grande e nel farlo ci ricorda che “I veri sogni sono quelli del NOI. I sogni grandi includono, coinvolgono, sono estroversi, condividono, generano nuova vita ”.
Ci è stato chiesto di riflettere attentamente e di sognare in grande, scrivendo poi su un foglio il nostro sogno. Ognuno di noi ha avuto tempo e spazi per riflettere accuratamente e, una volta scritto nero su bianco il nostro desiderio firmandolo con dei nickname di fantasia, ci siamo riuniti nel salone. Seduti uno accanto all’altro abbiamo formato un grande cerchio, al centro del quale, abbiamo posato i fogli formando un mucchietto di carta.
Se nella prima parte dell’attività dovevamo sognare in grande, nella seconda parte il ruolo di ognuno è cambiato completamente. Infatti ci è stato chiesto di prendere, in maniera casuale, un foglio dal mucchio. Ci siamo, dunque, ritrovati tra le mani il sogno di un nostro compagno, la parte più intima dell’altro, e il nostro compito era quello di dare suggerimenti, consigli per consentire all’altro di realizzare il suo sogno, mettendo il nostro dono personale al servizio del prossimo.
Finito il primo giro, l’ operazione è stata ripetuta con le stesse modalità: dare il nostro aiuto vedendo però come qualcuno prima di noi, dal suo punto di vista, aveva cercato di aiutare con il proprio consiglio.
Questa attività non si è ancora conclusa poiché, ispirandoci al film ‘Segnali dal futuro’, tutti i nostri sogni verranno chiusi in una scatola che verrà riaperta tra 10 anni e così scoprire se seguendo il consiglio degli altri siamo riusciti a realizzare i nostri sogni.