Mai come in questo periodo sembra compromessa, eppure la pace resta il bene assoluto a cui tutti dobbiamo tendere.
Il nostro Pontefice ci insegna che “Senza pace siamo tutti sconfitti”.
Ciascuno di noi ha, quindi, il dovere di accogliere questo messaggio e diffonderlo. Non importa in quale contesto operiamo, ciò che conta è “parlare di pace”.
Lo abbiamo fatto, cercando di conciliare le attività legate alla settimana di Don Bosco e alla ricorrenza della giornata della memoria, con questa importante missione.
Il nostro pubblico non era costituito da statisti o personaggi illustri, ma da ragazzi di tutte le fasce d’età: i nostri ragazzi, che ogni giorno in oratorio imparano a crescere seguendo le regole dell’amore, del rispetto e della condivisione. Con loro abbiamo dato vita ai “laboratori della pace”, per dare forma, colore e sapore alle parole, e nel contempo scolpirle nella testa e nel cuore.
Dopo un breve richiamo alla Giornata della Memoria, abbiamo ricordato loro quanto sia importante parlare di pace nella vita di ogni giorno.
La pace non è soltanto assenza di guerra, è qualcosa di più: rispetto della persona, fraternità, libertà, armonia, unione, concordia, saper stare con gli altri e sapersi confrontare.
La pace genera vita, non è qualcosa di astratto, di irraggiungibile: basta cercarla, per trovarla.
Ogni ragazzo ha avuto modo di esprimere se stesso e di spaziare con la fantasia, usando ciascuno una diversa tecnica di disegno: chi la pittura, chi gli acquerelli, chi i pastelli a cera e chi semplicemente i colori a legno… Attraverso la loro immaginazione è venuta fuori l’idea di pace di ciascuno. Arcobaleni, colombe, paesaggi floreali, cuori, persone che si tengono per mano. Grazie a quei disegni, abbiamo avuto la possibilità di guardare il mondo con i loro occhi e trovare la pace nelle piccole e semplici cose, che talvolta passano inosservate agli occhi degli adulti.
Del resto, anche l’apostolo Paolo insegnò alle chiese locali di mantenere l’unità attraverso il vincolo della pace, che richiede sacrifici: umiltà, pazienza, sopportazione degli altri. Diventare persone di pace significa partecipare alla vita di Gesù, il quale ha riconciliato tutte le cose in cielo e in terra, riportando la pace grazie alla sua morte e alla sua risurrezione. Essa richiede impegno costante. La vera missione? Imparare a prendere ciò che è rotto e riportarlo alla sua integrità: che si tratti della nostra vita, delle nostre relazioni o del nostro mondo.
Don Bosco ci ha insegnato ad avere il coraggio di costruire la pace. Mai come in questo momento abbiamo il dovere di diffondere il suo messaggio. Per questo abbiamo deciso di mettere il tema della pace al centro delle attività svolte nel corso della settimana di festa per Don Bosco.
Vi offriamo, a tal proposito, uno spunto di riflessione: si può ancora parlare di pace?
Sofia Bertè e Antonio Puliafito