Seconda Domenica di Avvento
Accendiamo oggi la seconda candela della Corona dell’Avvento.
Questa candela, di colore viola, è chiamata “Candela di Betlemme” e simboleggia la chiamata universale alla salvezza e ci ricorda il luogo dove è nato Gesu, Betlemme.
Questa seconda fiamma fa luce nella vita e nei cuori di ciascuno di noi, affinché vi fioriscano la conversione e il desiderio di incontrare il Signore che viene.
Il tempo dell’Avvento è il tempo dell’attesa, e in questo tempo di attesa, specie se si è costretti a stare soli con se stessi, si mette un po’ di ordine nella propria vita.
L’Avvento ci dice proprio questo, che è tempo di mettere ordine nelle nostre vite.
E Giovanni ce lo ricorda ancora di più annunciando questo messaggio di salvezza e di cambiamento: “voce di uno che grida nel deserto. Preparate la via del signore, raddrizzate i suoi sentieri.“ È tempo di fare ordine nelle idee, nelle scelte di vita, è tempo di fare ordine nella nostra fede. Giovanni oggi ci dice che la fede non è una questione di conoscenza, che la fede non è una questione di dottrina, che la fede non è una questione di professione di religiosità, ma che la fede è una qualità della nostra vita, che nasce dall’incontro con Dio.
Non è importante quanto conosci, non è importante quanto sai, non è importante quanto pratichi, ma è importante quanta qualità metti dentro te stesso per incontrare Dio; e la qualità dipende dal nostro modo di pensare, di agire, dalle scelte che facciamo.
Il mistero dell’incarnazione che noi celebriamo durante il Natale, ci dice che Dio viene incontro a noi per mostrarci una via per dare qualità alla nostra vita.
Giovanni ci sta preparando all’incontro con Gesù e ci ricorda che, anche se abbiamo vissuto dei periodi in cui non siamo stati felici di noi stessi, in cui alle volte abbiamo sperimentato il fallimento, il Signore è sempre stato pronto a far rinascere le nostre vite.
La fine è un nuovo inizio.
Anche se abbiamo toccato il fondo, da quel fondo Dio ci fa ripartire in modo nuovo. Il vangelo di Marco inizia con un’espressione molto bella: “Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio.”
Con Dio la fine è un nuovo inizio: l’inizio di una nuova vita con Cristo.
Quest’anno abbiamo la possibilità di non vivere un Natale tradizionale, un Natale trasformato in una festa commerciale, dove la tradizione non è la tradizione della Chiesa ma la tradizione del commercio.
Questo è l’anno in cui abbiamo la possibilità di riscoprire la vera Tradizione, di capire che con Dio è un Natale diverso perché ci sta dando la possibilità di un nuovo inizio nella nostra vita. Accogliamo allora l’ invito di Giovanni riscoprendo il desiderio di volerlo: se nella tua vita manca Cristo, lo devi desiderare.
Buon desiderio a tutti!
MariaGrazia Celi