I Care About you
Ciao a tutti amici del GP2, come va? Da quanto tempo! Finalmente rieccomi qui dopo parecchi mesi e addirittura con qualcosa di diverso rispetto alla volta precedente. Per chi non si ricordasse di me, mi presento nuovamente: sono Sofia e , oltre ad essere animatrice durante il grest estivo, lo sono durante le attività di catechesi per i ragazzi di Academy 1. Ormai non è più una novità perché già da un paio di anni è stata “ribattezzata” con questo nome, ma Academy 1 è il gruppo dei ragazzi che frequentano le scuole medie e che ho l’onore di seguire insieme a Padre Stefano e ad altri animatori in gamba, con i quali è sempre piacevoli lavorare insieme, proprio perché ogni piccola cosa diventa occasione per conoscersi meglio.
Conoscersi eh? Forse non ci pensiamo mai (anzi, addirittura non lo abbiamo mai fatto seriamente probabilmente) a quanto significativa possa essere per noi ogni persona che abbiamo modo e soprattutto “dono” di conoscere. Nel bene e nel male infatti, ogni persona che abbiamo già incontrato o che sicuramente incontreremo ci lascia qualcosa in un modo o in un altro, che ci forma e che pian piano diventa parte di noi. Tante volte diamo per scontato molte cose e soprattutto le persone: ci parliamo mezza volta e già pretendiamo di sapere tutto. No no no. Il vero conoscersi implica molto di più.
Ormai circa un mesetto fa alla nostra comunità è stato fatto (fra i tanti) un dono degno di questo appellativo: due giovani salesiani di nome Ilario e Nicodemus con i quali staremo insieme tutto l’anno. Come detto prima, conoscere una persona è importante sia perché nelle difficoltà che possiamo vivere con essa impareremo sempre qualcosa, sia soprattutto nel momento in cui questa conoscenza si rivela un’esperienza positiva: in questo caso infatti, non saremo mai abbastanza riconoscenti per il dono che ci è stato fatto. E vi dirò di più. Sabato 04 dicembre ci siamo incontrati noi animatori e ragazzi di academy 1 con Ilario e Nico (è così che ci ha detto di chiamarlo ) per condividere la cena e non solo: l’intera serata, con giochi e altre attività. È stata un’esperienza significativa e non soltanto perché ci siamo confrontati con loro o perché abbiamo scambiato qualche sorriso affettuoso, anche; però, è più importante la motivazione che ci sta dietro: appassionarsi all’altro. Nico e Ilario sono sempre con noi la domenica, quindi che bisogno ci sarebbe stato di voler condividere altri momenti insieme a loro? Proprio qui è la risposta. C’è il desiderio di conoscersi, di appassionarsi all’altro, di entrare nella sua vita in punta di piedi e di lasciare del nostro e viceversa. Tra i vari momenti della serata (in cui si alternano momenti di animazione a momenti di gioco e così via) è stato singolare il momento delle presentazioni: ci siamo presentati ma soprattutto loro si sono presentati rispondendo a parecchie domande fatte dai ragazzi. È bastato veramente poco: la spontaneità dei ragazzi e in poche e semplici parole ci siamo già arricchiti con quanto hanno raccontato i nostri nuovi amici. Starei qui a dirvi per filo e per segno ogni cosa che hanno detto (e che ho qui con me se non ci credete): dal luogo in cui sono nati alla loro età, dal loro piatto preferito siamo finiti a parlare in spagnolo e in inglese. Ogni pezzetto della loro esperienza va custodito dentro ciascuno di noi certamente ma probabilmente c’è una cosa che di più rispetto alle altre risuona e risuonerà, credo, dentro ognuno per un po’: il coraggio. Il coraggio nella vita è fondamentale : dal lino cor e ago, agisco col cuore. La vita è una questione di coraggio :se manca quello, siamo spacciati, ci perdiamo le cose più belle, le opportunità più belle come quella di scegliete. Giornalmente siamo assaliti da tante ansie, dubbi, preoccupazioni ma è normale; ciò che non bisogna mai fare però è tirarsi indietro quanto affrontarli e andare oltre. Accade di farsi piccole dinnanzi essi perché non si ha il coraggio di scegliere: ogni cosa è una scelta e ogni qual cosa è conseguenza di una scelta. Le scelte ci formano e ci rendono come siamo e come chi, in futuro, vorremmo essere. È normale avere paura di fare la scelta sbagliata perché magari sappiamo a cosa andiamo incontro, ma ciò che conta, come appunto di hanno sottolineato, non è tanto la cosa in sé quanto piuttosto, la motivazione che ci sta dietro. Dobbiamo infatti, sempre puntare a ciò che desideriamo con tutto il nostro cuore, in momenti come questi: mal che vada, avremo deciso consapevolmente e in nome della nostra felicità.
Quella trascorsa con i nostri amici salesiani è stata una serata davvero piacevole in cui tutti, dal più piccolo al più grande ci siamo divertiti ma soprattutto avevamo nel cuore questo desiderio, proprio perché per primi sono stati Ilario e Nicodemus a trasmetterci, in qualche modo, il loro entusiasmo e la loro felicità nel trascorrere con noi quel tempo, quella serata, grati per la nostra presenza e soprattutto gioiosi nel vedere che tutti eravamo attenti e curiosi a sentirlo parlare della propria vita. Ecco il perché del discorso di prima. Non sapremo mai, anzi lo scopriremo un domani probabilmente, quanto bene ci abbia fatto questo incontro. Chissà tra quanto ma sono certa che vedremo sbocciare fuori qualcosa da questo semino che loro con la loro esperienza ci hanno consegnato : spetta adesso a noi decidere cosa farne.
Credo che più di tutte sono adesso io a volervi consegnare un pensiero maturato da e con questo bellissimo scambio: non si conosce mai per sentito dire, ma si fa esperienza degli altri. Si ascoltano le loro storie, ciò che hanno da dire, anche se sono cose tristi e poco piacevoli magari, perché tutto si possa trasformare in pretesto perfar parte della vita dell’altro. Anche l’incontro fatto per caso con una bambina al parco giochi può trasformarsi nell’incontro più bello di tutta la nostra vita, cioè in una “conoscenza che salva”: io ti ascolto, ti noto, mi interessa di te. Dalle piccole cose, anche soltanto ascoltando (e non è affatto una cosa da niente) si può recuperare il valore dell’altro e si può riconoscere, con il suo vissuto, la sua importanza nella nostra e per la nostra di vita.
Sofia Bertè