IN ORATORIO UN ESPERIMENTO SPIRITUALE SOCIALE
PER LE COPPIE CHE QUEST’ANNO CONVOLERANNO A NOZZE
Il racconto di un’osservatrice curiosa
Si vocifera che Padre Stefano abbia trasformato l’oratorio in un ristorante! Incuriosita da queste voci di corridoio ho sguinzagliato i miei informatori per capirne di più.
Al solito, la verità è ben altra, e ancora una volta il nostro parroco è riuscito a sorprenderci!
Per onestà, mi corre l’obbligo di dirvi che la paternità di questa iniziativa non è solo di P.S., ma a quanto pare è stata condivisa anche da Padre Michele (che per chi non lo sapesse è alla guida della Parrocchia Madonna del Rosario di Giammoro).
Riesco a sentire, in questo momento, la vostra curiosità che cresce, mentre leggete avidamente ogni singola parola in attesa di risposte. Non cercate il gossip, mi raccomando, perchè resterete delusi!
Siccome oggi mi sento buona, vi svelerò cosa è accaduto all’interno dell’oratorio di Olivarella la sera del 6 febbraio 2023.
Padre Stefano e Padre Michele hanno convocato le coppie che stanno seguendo il percorso per la preparazione al matrimonio, per una “lezione”.
Li chiamano “nubendi”, un termine tanto corretto ed appropriato quanto poco alla moda, ma non importa! Chi, come me, dà poco conto alla forma e molto di più alla sostanza capirà che si tratta di coppie che si amano ed hanno deciso di consacrare a Dio il loro amore, formando una famiglia.
Costruire una casa sulla roccia, tuttavia, è tutt’altro che facile, e da soli non sempre si riesce nell’impresa. Pur partendo con le migliori intenzioni, spesso (troppo spesso) le coppie vedono franare le loro “case” sotto il peso della prima, debole, tempesta. Il segreto, ci insegnano i costruttori, sta nelle fondamenta, che devono essere solide e profonde, affinchè l’edificio resti saldo nel terreno in cui è ancorato.
Eccoli all’opera, dunque, i nostri due costruttori di anime! Padre Michele e Padre Stefano, con una trovata simpatica, originale e piacevole, hanno aiutato le coppie che nel corso di quest’anno diranno il loro “Sì” a trovarsi nel dialogo e nella riflessione, alla luce della Parola di Dio. La ricetta è stata semplice: i nubendi sono stati convocati per una cena in oratorio e, telefonino spento, si sono ritrovati ciascuno faccia a faccia con il proprio compagno di vita. Sul tavolo un foglio con su scritto un brano del vangelo tratto dal libro della Genesi e alcuni spunti di riflessione.
1- Cosa ci rende simili?
2- Cosa ci rende diversi?
3- Cosa abbiamo in comune?
4- Cosa ci piace \non ci piace?
5- Perchè ci siamo innamorati?
6- Quando e come ci siamo conosciuti?
7- Siamo capaci a perdonare tutto e sempre?
8- I parenti influiscono sul nostro rapporto? Come?
Tra un piatto di risotto zucca e speck, una fetta di arrosto e un pezzo di torta, ciascuno di loro ha trovato il modo e il tempo di parlare al proprio compagno o campagna.
Ce lo hanno svelato i diretti interessati nelle recensioni lasciate a margine della cena. Soddisfatti, ci hanno detto che grazie a questa serata sono riusciti, per una volta, a fermare il tempo che corre all’impazzata e ruba loro la possibilità di parlare e confrontarsi. Le incomprensioni non sono sempre figlie di diversi modi di concepire la vita. Nella maggior parte dei casi si tratta di pensieri affini spiegati male, o addirittura non spiegati.
Indifferenza. Quella triste condizione in cui troppo spesso le coppie si ritrovano perché la mancanza di dialogo contribuisce a costruire un muro via via sempre più alto!
Condivisione. Quella bella condizione vissuta da chi dedica anche solo qualche attimo al giorno ai pensieri dell’altro, creando un legame sempre più solido e duraturo!
La condivisione e la collaborazione, tuttavia, sono valori universali, che non valgono solo per le coppie.
Lo hanno dimostrato ai nostri nubendi i volontari che con cura ed amore hanno organizzato la serata in modo impeccabile. Dalla scelta del menù alla realizzazione dei piatti, dalla mise en place all’accoglienza. I nostri “innamorati” sono stati coccolati con l’amore che può dare solo chi mette Dio e il servizio per il prossimo al primo posto nella propria vita.
Cari amici e lettori, provate a memorizzare questa data: 6 febbraio 2023. E ricordatelo, vi raccomando, come un giorno importante. Perché San Valentino non è soltanto il 14 febbraio. È stato il 6, ma può esserlo ogni giorno, se comprendiamo che l’amore è universale e si basa sulla comprensione.
Impariamo a ritagliare del tempo per noi stessi e per gli altri. Iniziamo dai nostri compagni di vita e proseguiamo con le altre persone.
Donandoci agli altri faremo il regalo più bello a noi stessi e se lo desideriamo, potremo anche costruire la nostra casa sulla roccia.
“…Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.” Matteo, 7,25
Una osservatrice attenta e un pò curiosa
MENÙ PER NUTRIRE IL CORPO:
- Antipasto all’italiana
- Primo: risotto zucca e speck
- Secondo: arrosto con contorno di patate
- Dolce: torta con crema al limone
MENÙ PER NUTRIRE LO SPIRITO
- Antipasto: spegnimento del telefono
- Primo: lettura di un brano della Bibbia. Genesi 2, 18-25 e riflessioni condivise
- Secondo: dialogo
- Dolce: intimità e comprensione